Header image Header image
il tuo psicologo-psicoterapeuta a Roma
a cura della
Dott.ssa Marina Pisetzky
Psicologa Psicoterapeuta
iscrizione all'Ordine Psicologi del Lazio n° 6419
 
line decor
  Roma  :    
line decor
 
 
 
 
 
 

Mediazione familiare

 

Che cos'č la mediazione familiare?

La mediazione familiare č un tipo di intervento volto alla riorganizzazione delle relazioni familiari e alla risoluzione o attenuazione dei conflitti in caso di separazione o di divorzio. Il percorso di mediazione rappresenta una valida alternativa alla tradizionale via giudiziaria: il suo scopo č quello di consentire ai coniugi che scelgono di porre fine al proprio vincolo matrimoniale di raggiungere, in prima persona, degli accordi di separazione e di essere artefici della riorganizzazione familiare che andrā a regolare la vita futura loro e dei loro figli. La mediazione familiare mira a creare un setting specifico, uno spazio e un tempo "neutro" dove i coniugi abbiano la possibilitā di "ripensarsi" come coppia, o come coppia che si separa ma che rimane unita nell'esercizio della funzione genitoriale: qualora la separazione dovesse essere l'opzione scelta, i coniugi durante il percorso di mediazione avranno l'opportunitā di riorganizzare emotivamente e pragmaticamente la loro vita. Attraverso un percorso strutturato di negoziazione si giunge a degli accordi "ragionevoli e mutualmente soddisfacenti" su tutti gli aspetti inerenti il divorzio: modalitā di affidamento dei figli, calendario delle visite per il genitore non affidatario, assegno di mantenimento, divisioni patrimoniali, spartizione dei beni ecc...

In mediazione, quindi, i coniugi lavorano insieme con il mediatore per il raggiungimento di un obiettivo concreto: l'elaborazione di accordi di separazione che saranno poi presentati al giudice per ottenere la ratifica ufficiale necessaria. La mediazione, che raramente prevede la presenza dei figli (specialmente se piccoli) rappresenta anche il modo migliore per i minori di vedere tutelati i loro diritti, bisogni ed interessi: se, infatti, il mediatore non interviene mai in merito al contenuto degli accordi, sui quali soltanto i coniugi hanno diritto di parola, egli ha comunque il dovere di opporsi a quelle decisioni che con evidenza minaccino l'interesse dei bambini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono allora i figli, "i terzi assenti nel processo di mediazione", i beneficiari privilegiati di questo tipo di intervento. La mediazione familiare si presenta allora come un aiuto concreto ai padri e alle madri che intendono ripensare in maniera intelligente e costruttiva alla riorganizzazione del ménage familiare, evidentemente destrutturato dalla crisi coniugale. In mediazione non ci si occupa del passato e dei motivi che hanno condotto la coppia alla decisione di separarsi, almeno che questi aspetti non servano effettivamente per costruire quel tavolo delle mediazioni che farà da base all'attività negoziale dei coniugi. L'attenzione dei protagonisti si soffermerà soprattutto sui ruoli presenti e futuri e su tutti gli aspetti di gestione del nuovo assetto familiare. La mediazione familiare non è necessariamente rivolta alle coppie che hanno già deciso di separarsi: in quanto servizio di aiuto in caso di conflittualità familiare, possono recarsi dal mediatore tutti coloro che vivono una situazione di conflitto in famiglia e che sentono il bisogno di trovare uno spazio neutro in cui confrontarsi per chiarire la propria posizione, le proprie idee, o ritrovare un proprio ruolo coniugale o genitoriale corroso dal tempo o da situazioni conflittuali.

La mediazione familiare, dunque, serve:

  • ad aiutare i coniugi in via di separazione a trovare accordi "mutualmente soddisfacenti" per entrambi su ogni aspetto della separazione (affidamento dei figli, calendario delle visite, aspetti economici e patrimoniali). Soltanto in questo modo, infatti, le parti saranno interessate a rispettare gli accordi nel tempo;
  • a migliorare l'intesa e la comprensione, ristabilire un canale di comunicazione magari interrotto da anni, migliorare l'intesa e la comprensione fra le parti, promuovere un dialogo costruttivo e chiaro fra gli ex coniugi in vista di una collaborazione futura come genitori;
  • a coadiuvare i cambiamenti emotivi, psicologici, pragmatici ed organizzativi che accompagnano la separazione;
  • ad aiutare a prevenire la sofferenza generale provocata dalla crisi coniugale, ed evitare che la crisi coniugale sfoci in una conflittualità dannosa e distruttiva;
  • ad offrire uno spazio neutro di dialogo e confronto costruttivo;
  • a tutelare il benessere e i diritti dei minori coinvolti;
  • a promuovere il rispetto fra i genitori;
  • ad "umanizzare il divorzio". Da un punto di vista psicologico, infatti, la capacità di separarsi civilmente rappresenta il modo migliore per dirsi addio e per chiudere in positivo e dignitosamente un capitolo della propria vita. E per continuare entrambi ad essere protagonisti, anche se da lontano, della crescita dei propri figli: ci si può separare come coniugi, ma non ci si può mai separare dal proprio ruolo di genitori.

 

A chi si rivolge la mediazione familiare?

  • ai coniugi che hanno deciso di porre fine al proprio matrimonio
  • a quelli che stanno pensando di farlo
  • alle coppie in crisi indecise sul da farsi
  • alle coppie già divorziate che intendono rivedere i propri accordi
  •  Torna all'indice

psicologa, psicoterapeuta,terapeuta, psicoterapia, psicologa roma, psicoterapeuta roma, psicoterapia roma, psicoterapia, psicoterapia individuale, psicoterapeutica, psicoterapia di coppia, cambiamento, consulenza, consulenze, obesitā, panico, alimentare, terapeuta, pisetzky, coppia, alcolismo, dipendenza da gioco, anoressia, bulimia, mediazione familiare, dipendenze, separazione, divorzio, figli, durata, conclusione, roma, online